L’aumento dei supermercati, e della vendita a self-service in genere, ad ogni livello di dimensione, sta soppiantando la categoria del “negozio” di piccole e medie dimensioni, soprattutto di certe categorie di negozi tipicamente “generici”; stanno invece acquistando rilevanza negozi di tipo specialistico, come erboristerie, gastronomie specializzate, enoteche, ecc. che propongono articoli altamente selezionati e particolari che non trovano spazio negli esercizi a self-service. Le tipologie organizzative - e quindi strutturali, dimensionali e qualitative - degli esercizi commerciali variano enormemente a seconda delle differenti esigenze di mercato, di localizzazione, di investimento.
Classificazione di attività commerciale
L’attività commerciale può essere classificata in 3 tipi:
Commercio all’ingrosso: esercita il commercio all’ingrosso chi acquista merci e le rivende ad altri commercianti (grossisti, dettaglianti, esercenti pubblici), a utilizzatori professionali (industrie, aziende artigiane ecc.), pertanto il grossista non può vendere al consumatore finale, anche se questi è disposto ad acquistare grandi quantitativi. Rientra nell’ambito del commercio all’ingrosso anche il commercio di importazione ed esportazione.
Commercio al dettaglio: E’ il commercio esercitato da chi acquista merci e le rivende direttamente al consumatore finale, ovvero al pubblico in generale.
Dunque il commercio all’ingrosso e il commercio al dettaglio si differenziano per il tipo di cliente a cui si rivolgono e non per la quantità di merci scambiate. Il commercio al dettaglio può essere esercitato sotto diverse forme; le più diffuse sono quella in sede fissa (negozi) e quella ambulante (o su aree pubbliche)
Somministrazione di alimenti e bevande: è l’attività svolta da chi somministra al pubblico alimenti e bevande che sono consumati sul posto (bar, ristoranti, pizzerie ecc.)
Classificazione degli esercizi commerciali
RIFORMA DELLA DISCIPLINA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO E ALL’INGROSSO, IN APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 31.03.1998 N. 114
La nuova disciplina introduce tre diverse tipi di esercizi commerciali legati alla superficie di vendita ed alla consistenza demografica del comune in cui sono insediati:
Esercizi di vicinato: fino a 150 mq nei comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti; fino a 250 mq nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti (punti vendita al dettaglio con generi di largo consumo, prodotti artigianali con laboratorio, ecc.).
Medie strutture di vendita: tra i limiti massimi degli esercizi di vicinato e 1.500 mq o 2.500 mq (supermercati, magazzini discount, ecc.).
Grandi strutture di vendita: oltre i limiti massimi previsti per le medie strutture ( centri, Ipermercati, superstore, ecc.).